In attesa del Palazzo di Giustizia, è già pronto l’edificio che Renzo Piano ha costruito per la nuova Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, che viene presentata venerdì da Jérome Seydoux (il nonno di Léa), appartenente a una delle famiglie storiche del cinema francese, i Seydoux. La nuova sede è al centro di un isolato del XIII arrondissement, dove prima c’era un vecchio edificio teatrale di metà Ottocento, trasformato a inizio Novecento in sala cinematografica e poi modificato negli anni Sessanta. Renzo Piano, a Parigi, è conosciuto soprattutto per la progettazione del Centro nazionale d’arte e di cultura Georges Pompidou (fonte Corriere della Sera)
Parigi, Fondation Jérôme Seydoux-Pathé
Oltre Michelangelo
Un viaggio nell’architettura fiorentina e non solo nel centro storico della città di Dante è quello che accadrà durante la Settimana del Pianeta Terra , promossa su tutto il territorio nazionale dalla Federazione Italiana Scienze della Terra con più di 150 eventi che si svolgeranno tutti insieme , nelle stesse ore, in tutta Italia .
“ Firenze è un museo a cielo aperto e lo è non solo per l’arte di cui è ricca – ha affermato Elena Pecchioni del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze – ma anche per il patrimonio geologico.
Tutti i dettagli della mostra “ Oltre Michelangelo” Firenze: una città museo delle geoscienze a cielo aperto sul sito firenzexnoi.it
Nicolò Quirico London Calling
La fotografia di architettura è un genere ben preciso dotato di caratteristiche che la rendono particolarmente riconoscibile: l’autore, infatti, si trova di fronte a soggetti che per le loro grandi dimensioni pongono in ripresa problemi tecnici di non facile soluzione e che si possono risolvere solo facendo ricorso a fotocamere professionali in grado di evitare ogni distorsione prospettica. Tuttavia, al contrario di quanti hanno lasciato tracce importanti nella storia della fotografia italiana, Nicolò Quirico non va considerato un fotografo di architettura pur essendosi con questa confrontato con un approccio originale e suggestivo. Viste da lontano, infatti, le sue immagini sembrano puramente descrittive ma, osservate da vicino, rivelano una complessa struttura frutto di una personalissima ricerca che tiene conto di molti piani espressivi. Accostando media differenti che fa dialogare fra di loro, Quirico pone come punto di partenza le riprese da lui stesso realizzate a singole porzioni dell’edificio e poi ricomposte in un collage che rimanda nella stessa misura anche alla grafica. “Palazzi di parole”, questo è il nome dell’intero progetto, infatti prevede che le fotografie vengano stampate su fogli di vecchi libri così che frammenti di frasi, sequenze di racconti, incipit di romanzi si sovrappongono alle architetture creando rimandi non casuali, anche se talvolta criptici. Le recenti immagini che costituiscono una nuova tappa di questa ricerca sono state realizzate a Londra ponendosi così il problema, ben noto a progettisti, urbanisti e opinione pubblica, del rapporto fra la classicità che si lega alla storia stessa della città e l’audacia progettuale che ne simboleggia il desiderio di guardare avanti, verso il futuro. Nicolò Quirico ci regala con le sue fotografie visioni dotate di grande equilibrio, indispensabile per creare accostamenti fra le facciate a mattoncini rossi e quelle di vetro e acciaio, fra gli edifici elisabettiani e i grattacieli, fra le antiche torri e le contemporanee piramidi luccicanti. Anche in questo caso non bisogna accontentarsi di osservare le fotografie da lontano e di apprezzarne l’attenta composizione: saranno gli osservatori più attenti e curiosi ad avvicinarsi alle opere per tentare di decifrare le parole che ne sono parte integrante. Già, perché certe frasi, certi dialoghi, certe esclamazioni – ci suggerisce l’autore – sembrano ancora aleggiare all’interno di questi palazzi conferendo loro una vitalità tutta da indagare.
Costantini Art Gallery – Via Crema, 8 – 20135 Milano
Tel/Fax. +39 02 87391434 – costantiniartgallery@gmail.com
Orario galleria : 10,30-12,30; 15,30-19,30 – chiuso lunedì mattina e festivi
Come arrivare: MM3 Porta Romana – Tram 9 – Bus 62, 90, 91
15 maggio – 28 giugno 2014
Opening giovedì 15 maggio dalle ore 18,00
Catalogo con testo critico di Roberto Mutti
Tra arte e design
La casa morbida è il titolo di una interessante mostra in corso a Milano (tutti i dettagli sul sito di zerodelta) al museo Poldi Pezzoli. Per la verità la mostra è cominciata a marzo, in coincidenza con la design week del 2014 ma si concluderà ai primi di maggio, resta ancora qualche giorno per andarla a visitare.
La mostre è il punto illustra il design applicato, il punto di incontro tra creatività ed architettura, non può sfuggire a chiunque abbia un minimo di interesse per l’argomento!
Il ponte delle polemiche
Non si arrestano le polemiche attorno al quarto ponte sul Canal Grande, progetto dell’architetto Calatrava. Le prossime fasi si svolgeranno addirittura in tribunale: il Comune infatti ha chiesto i danni all’archistar spagnola.
Monza tra Ottocento e Novecento
Napoleone provoca la dispersione di parte del Tesoro del Duomo, riconvertendo parecchi edifici a carattere religioso. Monza viene finalmente dichiarata città nel 1816, prende in seguito parte ai moti d’indipendenza e vede incrementare la nascita di nuove industrie. Nel 1841 si inaugura la ferrovia Milano – Monza, la prima costruita nel nord Italia, e molte strade verso la Svizzera, che costituiscono simboli di grande importanza negli scambi commerciali con l’Europa.
Nasce la prima Camera del Lavoro d’Italia e re Umberto I, salito alla reggenza nel 1878, sceglie Monza come residenza estiva e di campagna, alloggiando nella Villa Reale. Sul vialone antistante il palazzo, il 19 luglio 1900, viene ucciso dall’anarchico Gaetano Bresci: nel luogo dove cadde ora sorge il suo mausoleo con Cappella Espiatoria, innalzato dagli architetti Sacconi e Cirilli. In onore della regina Margherita, Monza presenta uno stile architettonico liberty, con motivi floreali che rimandano spesso alla margherita. L’assetto urbano muta nel ventennio fascista (Palazzo Municipale) e nel 1922 si costruisce il celebre Autodromo, che rende Monza famosa in tutto il mondo.
La locanda maggiore di Montecatini
Gaspero Maria Paoletti. Esperto di architettura termale e uomo di fiducia di Pietro Leopoldo, ebbe questo incarico dai monaci della Badia di Firenze, che nel 1784 avevano ottenuto la gestione dei bagni termali appena realizzati, secondo la formula della donazione perpetua e gratuita.
La prima pietra del Duomo di Modena
E’ posta la prima pietra del Duomo di Modena. L’architetto è Lanfranco. Viene chiamato a lavorarvi anche lo scultore Wiligelmo. Nel 1106, alla presenza di Papa Pasquale II e di Matilde di Canossa il corpo di San Geminiano viene traslato nella nuova cattedrale.
Ca’ Brutta
A portare questo poco lusinghiero nome è l’edificio all’interno del quadrilatero formato dalle via Moscova, Turati, Appiani, Cavalieri e Mangili a Milano. Il complesso fu progetto e costruito tra il 1919 e il 1922 e probabilmente il suo nome non è del tutto immeritato; occorre ricordare però che l’edificio anticipa la struttura di tutti i moderni condomini del XX secolo e in un certo senso ha contribuito a una svolta nell’architettura abitativa moderna.
